04 febbraio 2008

Le canzoni del 2007

Anche se è il 4 Febbraio la playlist del 2007 ci sta ancora, giusto?


A parte le prime posizioni, il resto è in ordine sparso, con link video per i meno pigri. Spesso il rimando è a un post del 2007.

Little Water Song – Ute Lemper (da Punishing Kiss, 2004)
Inserita ad arte nel film Romance & Cigarettes di John Turturro. Metafora acquatica dell’abbandono. Del resto si sa come va: annaspare in apnea fino alla lenta morte per soffocamento.
Ute Lemper interpreta e giganteggia, archi da brividi. Le altre frequentazioni Kate Winslet sott'acqua, testo e musica di Nick Cave & The Bad Seeds…. Qui, per i raffinati, anche il video della Lemper.

Hurt – Johnny Cash (da The Man Comes Around - 2002)
Ogni volta, bisogna prendere il fiato prima di ascoltare questa canzone. Forse la più lucida ed esplicita canzone sulla malattia mai scritta?
What have I become, my sweetest friend. Everyone I know goes away in the air..And you could have it all, my empire of dirt. I will let you down, I will make you hurt”.
Il video, un pò retorico e mmericano, per me non rende giustizia alla profondità del brano. Meravigliosi voce e piano inconsapevolmente (?) distorti in chiusura.

Hurt – Nine Inch Nails (da The Downward Spiral – 1995)
Ho scoperto la versione di Cash prima di conoscere l’originale, musicalmente devastante, di Trent Reznor. Non solo dolore, ma terrore puro. In sottofondo, fruscìo industriale alla Eraserhead. Volume alto please.

Desecration Smile – Red Hot Chili Pepper (da Stadium Arcadium – 2006)
Anche se il testo non c’entra, mi fa pensare all'amicizia disinteressata tra uomini. Leggi e ascolta qui, my friend.

Novocaine for the Soul – Eels (da Beautiful freak – 1997)
La lieta melodia nasconde un germe malato e il sound sporco ci fa capire che sotto cova qualcosa. “Life is good and I feel great ‘cause my mother said I was a great mistake.”
Clicca qui.

Bottle Up and Explode! – Elliott Smith (da Xo – 1999)
Ho stima assoluta di Elliott Smith e prima o poi avrà almeno un post tutto suo. Un artigiano compositore/strumentista/arrangiatore/produttore onebandman tuttofare malato di Beatles e dallo sguardo disincantato sull’America e sul mondo. Quasi tutta la discografia suona nell'autoradio, ad educazione sentimentale (?) dei pargoli.
Non c'è un live sul tu-tubo che gli faccia onore, per cui beccatevi 'sto tributo.

3 Times and You Lose – Travis (da The Boy With No Name – 2007)
Lo so. Sono da anni uguali a loro stessi e spesso anche un po’ naif. Però mi piacciono perché sono quei gruppi che ingranano la terza e vanno avanti per anni con caparbietà e qualità. Forma canzone al quadrato, un bel ritornello e via. Infine, sorridono senza essere idioti, cosa che non accade poi troppo spesso nel pop. The light side of Alternative.

Song to say Goodbye – Placebo (Meds, 2006)
Paure inconscie di un padre sui quaranta. Leggi qui e buona gimcana nella vita.

Liar – Rollins Band (da Weight, 1994)
Un simpaticone.
Clicca qui, you sucker!

Bruci la città – Irene Grandi (2007)
Bel testo per una hit, alla faccia degli snob. Eccola.

Children of the revolution – Marc Bolan & T.Rex
Eterna gloria a Billy Elliott per aver introdotto i pargoli ai T.Rex.

Rehab – Amy Winehouse (da Back to Black, 2007)
You Know I’m not good – Amy Winehouse (da Back to Black, 2007)
Back to Black – Amy Winehouse (da Back to Black, 2007)

Di sicuro per me il più bel disco “pop” (nel senso buono del ternine) dell’anno, Almeno quattro singoli diversi uno dall’altro, splendido sound, voce notevole e personaggio mica da poco, oltre che quanto mai avvenente.

Stop me if you think I’ve heard this one before – The Smiths (da Strangeways, here we are – 1987)
Una delle più belle canzoni degli Smiths.
Una all'anno toglie ogni affanno.
Coverata in modo controverso da Mark Ronson (ma a me, non dispiace dopotutto)
“Nothing changed, I still love you I still love you, only, only slightly less than I used to do, my love.”

Ether – Gang of Four (da Entertainment!, 1979)
Comunisti duri e puri. Odiavano la pop song. Discreti e rigorosi. Mai avuto alcun atteggiamento da pop star. Meritano di essere amati se non altro perché senza di loro quasi tutta la nuova ondata secco-chitarrosa di rock inglese, dai Franz Ferdinand ai Bloc Party passando per Kaiser Chiefs, solo per citare i primi, non esisterebbe. Erano sciabolate di chitarra elettrica semidistorta. Quando immaginavo che la New Wave avrebbe cambiato il rock e magari il mondo, pensavo ai Gang of Four.
Ether si trova solo in versione recente (mumble), per cui ecco una To Hell with Poverty d'annata. Andy Gill rules ok.

Cities – Talking Heads (da Fear of Music, 1979)
Se More Songs About Building and Food (post qui) è il disco a me più congeniale dei Talking Heads, questa canzone tratta da Fear of Music è la loro pop song che preferisco. Fresca e travolgente.

When Anger Shows – The Editors (da An End has a Start – 2007)
Inizalmente non mi hanno convinto del tutto (chitarre un pò ingombranti, voce enfatica), ma suonano determinati e sono l‘unico quasi new act (a parte la Winehouse e i Young Knives) che mi ha emozionato quest'anno. Dovebbero migliorare l'intonazione perché non c'è un live decente su You Tube...

15 Step – Radiohead (da In Rainbows – 2007)
In attesa dell’Arena... Sperando che non finiscano per essere un pò freddini.
Volendo qui c'è tutto il loro concerto natalizio in studio Scotch Mist, compreso 15 Step.

Something in my eye – Turin Brakes (da Dark on Fire – 2007)
Dark on Fire – Turin Brakes (da Dark on Fire – 2007)

Vale il discorso dei Travis. W le chitarre, viva strofa-ritornello-strofa-ritornello-ponte-strofa-ritornello-coda! Eppure rispetto alla spensieratezza dei Travis, le loro melodie cristalline e le chitarre limpide covano un'oscurità profonda, un malessare inquieto. Con una grazia infinita. Guardare i video per credere: guardatelo 1 e guardatelo 2. Tra i gruppi più sottovalutati in giro.

Down Boy – Yeah Yeah Yeahs (Is Is EP, 2007)
E’ inutile, mi piace. Karen O è sboccata, svaccata, smodata, volgare, mentre Zinner e Chase costruiscono muri di suono duro e perfettamente ottuso. Quel tipo di gruppo che diresti che non dura neppure un singolo, eppure ne hanno già prodotti un bel pò. Se resistono all'alcol, qui.

If Only – KT Tunstall (da Drastic Fantastic – 2007).
Secondo miglior CD pop dell’anno. Ecco la brava ragazza in versione acustica.

The Decision - The Young Knives – (da Voices of Animals and Men – 2006)
Ero a Londra mentre erano in corso i Mercury Prize. Visti in Tv, geniali goliardi buffoni paciocconi nerd che si prendono maledettamente sul serio. Il ritornello sembra “Sei forte papà” di Gianni Morandi… con un gran tiro. I was a difficult child, I was a difficult child...

Manimal – Germs (G.I., 1979)
Ma non ci si illuda. Sulla metro dopo una giornata di lavoro. Single song repeat.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Pebbacco Arimondi, mi travolgi , mi stordisci e piacevolmente mi erudisci. Con la musica non si finisce mai di imparare. Dovresti fare la guida musicale, ce n'è tanto bisogno.

Wilson

darkste ha detto...

ottimi
tutti ottimi

la amy ultimamente mi fa impazzire.

Franco Zaio ha detto...

Quanta manna, quanta grazia! Grazie, un post travolgente!

listener-mgneros ha detto...

Ute Lemper...il resto si smarrisce al confronto

Arimondi ha detto...

Guida musicale? Magari!
Quando si parte?

Anonimo ha detto...

Parliamone.

Wilson

Anonimo ha detto...

allora ci si vede nell'arena.. il biglietto brucia già tra le mie mani. davvero ottimi gusti, hai incrociato più di una volta i miei.