26 giugno 2007

Bugie

Questo vecchio video (1994) della Rollins Band linkato in fondo al post mi ronza intorno da qualche settimana.

Credo ci siano musiche che ascoltiamo per esorcizzare l'idea che là fuori ci possano davvero essere situazioni così.
Le guardiamo attraverso lo schermo di una fruizione estetica, nella tranquillità della nostra dimensione personale, e così facendo, diventa quasi accettabile sapere che il mondo e le persone talvolta possono essere torbide e spregevoli.

In questo video però, oltre a quanto sopra, si insinua anche il sottile dubbio che si possa essere così anche noi, ogni tanto, poco poco naturalmente... ;-)

Il video (regia di Anton Corbijn) è qui sotto, dopo il testo. E' stato candidato all'MTV Award 1994 e nonostante ciò è un pugno nello stomaco.

Liar (H. Rollins)
(Rollins Band, Weight, 1994)

You think you're going to live your life alone
in darkness and seclusion... yeah, I know
you've been out there and tried to mix with those animals
and it just left you full of humiliated confusion
so you stagger back home and wait for nothing
but the solitary refinement of your room spits you back onto the streets
and now you're desperate and in need of human contact
and then you meet me and your whole world changes
because everything I say is everything you've ever wanted to hear
so you drop all you defenses, and you drop all your fears and you trust me
completely, I'm perfect in every way
'cause I make you feel so strong and so powerful inside
you feel so lucky
but your ego obscures reality that you never bothered to
wonder why things are going so well
you want to know why?

'cause I'm a liar, yeah, I'm a liar
I'll tear (rip) your mind up, I'll burn your soul
I'll turn you into me, I'll turn you into me
'cause I'm a liar, a liar, a liar, a liar...

I'll hide behind a smile and understanding eyes
and I'll tell you things that you already know so you can say:
I really identify with you, so much
and all the time that you're needing me is just the time
that I'm bleeding you, don't you get it yet?
I'll come to you like an affliction then I'll leave you like an addiction
you'll never forget me... you wanna know why?

'cause I'm a liar, yeah, I'm a liar
I'll tear (rip) your mind up, I'll burn your soul
I'll turn you into me, I'll turn you into me
'cause I'm a liar, a liar, a liar, a liar...

I don't know why I feel the need to lie and cause you so much pain
maybe it's something inside, maybe it's something I can't explain
'cause all I do is mess you up and lie to you
I'm a liar, ooh, I'm a liar
but if you'll give me another chance I swear I'll never lie to you again
'cause now I see the destructive power of a lie,
they're stronger than truth
I can't believe I ever hurt you, I swear I will never lie to you again
please, just give me more chance, I'll never lie to you again, no,
I swear, I will never tell a lie, I will never tell a lie, no, no

Ha Ha Ha Ha Ha Ha Ha Ha Ha! Sucker! Sucker! Sucker!

I am a liar, yeah, I am a liar, yeah, I am a liar
I lie you, I feel good, I am a liar, yeah
I lie I lie I lie I lie ooh, I lie, yeah, I lie
I'm a liar, I lie, I like it, I feel good, I like it, and again
I like it again and I'll keep lying, I'll promise.


21 giugno 2007

Miseria humana


Marzo 2006 - Lo stato delle cose

**



Agosto 2006 - Cose che fanno bene

**




Giugno 2007 - Miseria humana



17 giugno 2007

Antenati illustri di lomo?


© Marcel Duchamp, Nude descending a staircase No.2, 1912

Le foto scattate con la tecnica lomografica, foto in movimento, simili a fotogrammi appunto, fanno pensare a quei meravigliosi esperimenti figurativi messi in pratica dai Futuristi o da Marcel Duchamp negli Anni Dieci. Laddove arti "statiche" come la pittura (vedi sopra o qui) e la scultura (qui) volevano dare il senso del movimento in senso cinematografico, allora sinonimo di "modernità".

14 giugno 2007

Lomo

L’amico Giovanni Caviezel, da oggi qui linkato, mi ha raccontato della Lomografia, una delle molte espressioni artistiche da lui praticate.

E' un fenomento di cui si parla già da qualche anno in Italia, ma si sa, io sono lento.

Nata nel 1992 a Praga dall’idea di due giovani viennesi che hanno scoperto le qualità di una vecchia macchina fotografica sovietica comprata su una bancarella, la lomografia è un tipo di fotografia istantanea, praticata in qualunque luogo e senza pensare troppo al soggetto. Una fotografia d’istinto, in cui la velocità di ripresa è più importante della qualità fotografica, dove la qualità estetica delle foto non è basata sui parametri tradizionali, ma sulla combinazione spesso casuale di colore, movimento, inquadratura e soggetto, a volte sviluppata su più fotogrammi ripresi a pochi istanti di distanza.

In realtà, la vera lomografia richiederebbe l’uso esclusivo di uno specifico modello di macchina fotografica, la Lomo (vedi foto qui sopra), che grazie ad alcune peculiari caratteristiche costruttive, permette di ottenere colori molto brillanti anche in condizioni di luce difficili.

Il fenomeno è già preda di un’abile operazione di marketing. Il sito ufficiale dedicato alla lomografia, che pure spiega con dovizia di particolari l’estetica del movimento, tenta in realtà di venderti il nuovo modello di Lomo, ricostruita identica all’originale degli Anni Ottanta.
Onore al merito a chi nel 2007 riesce a vendere un obsoleto oggetto del realismo socialista sovietico.

Tuttavia il concetto dello scattare per cogliere l’attimo casuale è un’idea che mi affascina e mi accompagna da tempo e in più, detto tra noi, può essere realizzato anche con qualsiasi altra macchina fotografica, digitale o non, lavorando un pò sulla saturazione e sui tempi di posa.

Qui qualche pallido esempio sul mio spazio flickr.

Carta da parati


Mi piace la carta da parati.
Ancora di più se è Anni Settanta.
http://www.cartadaparatideglianni70.com/



04 giugno 2007

Novocaine for the Soul



Eels, Novocaine for the Soul, da Beautiful Freak, 1996

Before I sputter out


Meglio tardi che mai (per riscoprirli, gli Eels). Ma dove stavo musicalmente dal 1992 al 2001??


03 giugno 2007

La biblioteca di Alessandria













I lettori mp3 sono molto di più di un semplice oggetto consumer electronics per il divertimento.

Collegandosi all' iTunes Store di Apple ed entrando nella sezione iTunes U è possibile scaricare (per ora solo in inglese) intere lezioni audio e video tenute dai professori delle più importanti università americane. Dove la U sta per "you", ma anche e soprattutto per "University".
Da Stanford a Berkeley, fino al MIT, passando per l'Otis College of Art & Design di Los Angeles. Presto forse qualche università italiana. Tutto ciò può essere ascoltato (e visto) con il proprio iPod.

Molte di queste università americane già da tempo offrono il download di lezioni, conferenze ed eventi culturali speciali dal proprio sito. Con il duplice scopo di promuovere se stesse e di dare un servizio ai propri studenti.

Ma il fatto degno di nota è che iTunes diventi luogo di raccolta per questo tipo di documentazione didattica.

Da negozio di musica on-line ad archivio di strumenti di conoscenza.

E' questo ciò a cui Google, Apple, Yahoo, Microsoft, Amazon tendono chiaramente con le loro più recenti applicazioni in rete.
Diventare poli aggregativi di conoscenza, biblioteche universali del sapere. Spazi virtuali dell'intera conoscenza umana, luoghi in cui mappe satellitari, documenti e testi culturali e scientifici interattivi, suoni e musiche di tutto il mondo, immagini del passato e del presente, arti visive di tutti i continenti si incontrano e si modellano integrandosi magari con il vissuto di chi le fruisce.
In un unico blog che racchiude potenzialmente in sé la storia dell'universo e del singolo individuo.

L'antica biblioteca di Alessandria d'Egitto non esiste più, ma ne sopravvive la leggenda.