22 novembre 2007

La polvere del tempo sul suono

Uno dei motivi per cui la musica pre-Anni Sessanta suonava un pò ostica a chi come me si ingozzava di rock'n'roll tra gli Anni Settanta e Ottanta era la scarsa qualità sonora di quelle incisioni.

Come si sa, dopo i Beatles, Revolver, l'effetto stereo e i quattro piste, le incisioni discografiche non furono più le stesse. Il sound entrò a far parte delle caratteristiche (magari subliminali) di un gruppo e del suo successo.

Ecco uno dei motivi per cui Elvis Presley suonava quasi tutto "vecchio". Scarsa risposta in frequenza, dinamiche quasi assenti. E addiritura preistorica suonava qualsiasi canzone leggera pre Anni Cinquanta. In Italia Modugno negli Anni Sessanta fu il primo ad avere dischi che suonavano decentemente. Ancora oggi, in barba a qualsiasi direzione d'orchestra illuminata dal divino, non riesco ad ascoltare una sinfonia registrata prima del 1965 perché le orecchie vomitano.

Eppure in questi mesi ho notato con orrore che album fondamentali degli Anni Ottanta, che allora avevano per me un sound pieno ed elettrizzante, ora suonano come fossero stati incisi dentro ad una scatola da scarpe. Gli Smiths, i primi Clash, i Tuxedo Moon, gli X, anche quasi tutti i Joy Division (sob)... Li ricordo scintillanti e ora risultano "sordi" in confronto a qualsiasi produzione media di oggi.

Un esempio per tutti: Stop me if you think you've heard this one before degli Smiths vs la recente pop version di Mark Ronson.
L'originale è un capolavoro assoluto di ambiguità e forma canzone sghemba, ma come suona quella di Marc Ronson! E i miei figli votano impietosamente per la seconda... In effetti le ritmiche e i fiati ti piombano addosso come un treno, e vibri.

Si salvano ancora London Calling e i Talking Heads, che erano avanti decenni.

I still love you. Only slightly, only slightly less than I used to, my love...

10 commenti:

listener-mgneros ha detto...

Ricordo il primo disco che ho ascoltato era di mio nonno...una breve selezione di ragtime...scott joplin...78 giri e pesava come se l'avessero inciso sul marmo nero...tra un fruscio e l'altro arrivavano note di un piano isterico, per sentirlo io e mia sorella usavamo un nordmende modello "caruso" di legno stile cattedrale gotica, ovviamente mono. Il nordmende è ancora a casa di mia madre e nessuno lo potrà mai toccare..lo si considera sacro. A volte la fedeltà non è alta ma è duratura. Per ovvie ragioni sentimentali.

Franco Zaio ha detto...

Io i Joy Division li trovo ancora scintillanti. Certo certi rullanti anni 80 (esagerati) o anni 70 (ciabattati) fanno pena. Ma ogni periodo musicale ha i suoi suoni, e solo i grandi non perdono smalto dopo decenni. Non mi toccate Elvis, che è morto anche per i vostri peccati!

leorso ha detto...

Non riesco a essere così , passami il termine"esteta", dal punto di vista della qualità del suono.
Ogni incisione ha comunque, per me il suo fascino e anche se condivido il piacere del "bel suono", specialmente la musica che parte da "Rock Around The Clock" fino ai primi anni 80", quando ha qualche "imperfezione", mi stimola ancora di più.È la mia musica, e rappresenta comunque la mia vita, costellata di imperfezioni.

darkste ha detto...

Mi sono venuti in mente i Diaframma (eccezionali) pero' ho due loro cd... e sembrano resgistrati nella cantina di casa di federico fiumani mentre qualcuno si asciugava i capelli. Però ragazzi anche cosi' quando attacca "il ghiaccio si confonde con il cielo con gli occhi ...." o neogrigio....bhè... lascia stare, evviva i suoni grezzi !

leorso ha detto...

Erano di Firenze o mi confondo con i Litfiba? Eddie and the Houserockers fiorentini d'oc. listener te li ricordi al Bonfim?

darkste ha detto...

si si all'inizio erano culo e camicia coi litfiba 8amsterdam l'aveavno suonata con loro)

Franco Zaio ha detto...

Siberia è stato una specie di inno, per me, quando era uscito. Ho il vinile, bianco. Listener e Wilson, non eravate venuti a vederli nel cinema porno soto lo Psyco nel (gulp) 1984!?

leorso ha detto...

Eccome, peccato che quando c'erano i concerti non abbinavano anche il film porno come al Superba...

Arimondi ha detto...

I Diaframma, ovvero come avrebbe potuto essere la musica italiana se non fosse esploso il synthpop e il new romantic (Spandau Ballet, Duran Duran & C.) a spazzare via la new wave più coraggiosa nel 1982/83.
Fiumani per altro scrive ancora regolarmente.

Avete ragione tutti, amanti del garage sound. Anche a me piacciono i suoni sporchi quando volutamente sporchi (Sonic Youth, Yeah Yeah Yeahs, fino ai Suicide) o dettati dalle condizioni di registrazione live (l'album Raw Power di Iggy & The Stooges) o di home studio (molti splendidi album di Elliott Smith).
La mia era più una annotazione tecnologica. In pratica di come la nostra percezione del sound cambia con il progredire della tecnologia e di come questa tecnologia può spesso influenzare il nostro gusto. Per esempio, parlando degli Strokes, quasi tutti preferiscono "Is this it?", mentre a me piace molto l'ultimo "First Impressions of Earth", proprio perché, benché meno "garage", è "studiatamente" sporco e con una sound molto più potente dei precedenti.

Scusate se cerco di mettere sempre ordine nei pensieri... Evidentemente non mi spiego bene all'origine (ma va ben così!).

listener-mgneros ha detto...

me li ricordo i Diaframma... ultima serata da dj a genova gennaio 2003