15 agosto 2009

Cave I

Qui i quotidiani sono scritti in caratteri strani e non passa per l’anticamera del cervello di cercare “La Repubblica” (ammesso ci sia) negli scaffali dei chioschi, mentre la tentazione dell’on-line la riservo alla trasmissione dei post sul blog.

Intossicato da un anno di italianità urlata e di ostentazione estetizzante sobbalzo alla (per fortuna rara) targa “I”, che mi ritrovo mio malgrado a cercare compulsivamente con gli occhi ad ogni incrocio d’auto.

In panetteria, ieri, due grossi italiani tirano fuori un biglietto da 500 insistendo per cambiarli, grugnendo in un inglese da trogloditi. La signora al banco - fingendo ammirazione – prende in mano la banconota e, sorridendo, la usa come ventaglio. Loro riprendono il bigliettone e se ne vanno senza salutare.

Ieri sera sul piccolo molo notturno, gli unici italiani ammucchiati in comitiva vociante parlano tra loro di quella casa antica dal bel balcone arabeggiante che hanno “puntato” per chissà quale lungimirante investimento. “Ma il proprietario non si trova”.

Io lo spero ad Istanbul e che non si faccia mai trovare.

2 commenti:

andrea sessarego ha detto...

La banconota da 500 €, very cafonal!

Franco Zaio ha detto...

Mamma li italiani!