03 marzo 2008

Presepi

Alcune persone ti conoscono, magari anche molto bene. Ad un certo punto decidono che vogliono collocarti nel loro piccolo presepe.
Perché tutto deve stare a posto, tutto deve stare in ordine. Tutto in ordine, tutto a posto.

Ti mettono lì come una pecorella bianca, di quelle in alto in cima alla collinetta cosparsa di neve finta. Immobile, a far da paesaggio, a memoria dei bei tempi andati.

Eccolì laggiù il bue e l’asinello.
E i pastori alacri, le lavandaie operose.
E i mulini che si muovono allo scorrere fresco del ruscello.

Ma la pecorella nel loro presepe mentale non ci vuole stare. Tutto in ordine col cavolo.
Non vuole essere la pecorella di cui ogni tanto si dice “ma quanto è cara e gentile la pecorella, quanto è furba la pecorella”.

Come la pecora nera fa la sua cosa ed esce dalla scena.
Con il cuore spezzato.

Finale B
Arriva un cacciatore, con il coltello apre la pancia della pecorella e dal suo ventre estrae un lupo bianco molto incazzato, che lento esce dal plastico.
Con il cuore spezzato.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

quanto ci hai azzeccato. mi sono spesso sentito per molti un'ambita pecorella da collezione.
di recente invece mi faccio amabilmente "collocare", poi nel bel mezzo della tranquillità del presepe estraggo la revolver e faccio fuoco.

leorso ha detto...

45 anni da pecora mi hanno infeltrito la lana...

Franco Zaio ha detto...

Mi sembrava una parabola sulla socità o il mondo del lavoro, poi invece parli di cuore spezzato...Io comunque ho sempre fatto San Giuseppe, o l'asino, a seconda dei periodi :-D

Unknown ha detto...

Nel Presepe che faceva mio padre la pecorella lontana dalla mangiatoia era su una collinetta e guardava lontano in direzione dei monti da cui sarebbero arrivati i Magi. Quella pecorella tendeva al nero e non era come le altre. Si allontanava sempre, era solitaria e nessun pastore riusciva a tenerla a bada.
Era lui? ero io? era qualcuno dei miei fratelli? ...non so, ma prima o poi lo scoprirò.

Anonimo ha detto...

Ci sono periodi in cui un po tutti ci sentiamo pecorelle. Per fortuna che poi nel mio caso vince il lupo (nella maggior parte dei casi) !

Anonimo ha detto...

quante pecore feroci convinte di essere lupi...tutt'attorno...
muoiono in branco con la convinzione di essere particolarmente originali...ma non si estinguono...sigh!

Franco Zaio ha detto...

Io faccio il pastore con la pecora sulle spalle, ok?