24 dicembre 2006

Buoni auspici

Dopo l'acquisto dei regali per gli altri, alla vigilia di Natale decido di farmi un regalo. E lo faccio in un luogo dove non entravo da almeno 20 vent'anni. Quel Disco Club di Via S. Vincenzo a Genova di cui ho riletto di recente e che mi ha riportato alla memoria le decine, forse centinaia di pomeriggi passati a sognare su grandi copertine colorate di album in vinile, indeciso su quale scegliere e dove spendere quei pochi biglietti da mille lire che allora avevo in tasca.

Ho trovato tra gli scaffali e subito comprato la riedizione arricchita con demo tracks di Ramones, primo album del 1976 dell'omonimo gruppo newyorkese, disco seminale per tutto il Punk, la New Wave e l'Alternative rock a venire.

Ma la cosa più straordinaria è stata sentire commentare con sorpresa dal gestore: "Però! Questo è l'album più richiesto del giorno".
In pratica, alla vigilia del Natale 2006, Disco Club aveva venduto ben tre - ripeto 3 - copie di Ramones.
Evidentemente l'album più natalizio che ci si possa immaginare!

Mi piace credere che domani qualcun'altro ascolterà, scartando i regali, Blitzkrieg Bop e Let's Dance al posto di Jingle Bells e Bianco Natale!

Intanto mio figlio piccolo che mi accompagnava nel negozio guardava interessato lo scaffale con gli album dei Green Day.

Se questo non è già un buon auspicio per il 2007...


20 dicembre 2006

Behind Blue Eyes

No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes.

(Behind Blue Eyes, The Who da Who's Next, 1971)

14 dicembre 2006

Cani sciolti e reti

Cani sciolti, ovvero pregevole descrizione del sentimento di "non appartenenza" espressa in un post di Franco Zaio nato dopo una conversazione tra amici.

Al contrario, il mondo e l'Italia sono pieni di esempi che mostrano la corsa a partecipare al bar sport della professione e dell'esistenza.


Stamattina Beppe Severgnini, commentando i giornali a Prima Pagina di Radio Tre, affermava con naturalezza - seppur in un contesto più ampio - che tutti oggi appartengono o vogliono appartenere a una lobby.

Altra parola magica di questi anni è networking, la rete di conoscenze che permette di muoverti nel mondo del lavoro sapendo che "se io aiuto te, tu aiuti me". Se non fai parte del network sei out, non sei protetto dai mali del mondo (anche se nella parola networking c'è la parola "rete", che collega ma anche ti tiene prigioniero).

Scopro l'acqua calda? Il solito snob?

In verità, anche io provo ad essere conviviale e compiacente.
Un conoscente mi ha invitato a entrare in Linked In, comunità professionale in rete che ti mette in comunicazione con experienced professionals e dove "relationships matter!". Tra 8,5 millioni di professionals non ne ho trovato ancora uno che faccia un lavoro uguale al mio (e non faccio l'astronauta).
Mi conosco e fra un pò mi vedrete su My Space, "a place for friends", per vedere che effetto fa raccattare quanti più Friend Space possibili. Bene. Tanti amichetti.
Tra un mese poi mi iscriverò alla comunità di Second Life dove mi creerò una seconda vita virtuale inverandomi in una blatta digitale e cercando di fare networking con la comunità degli scarafaggi virtuali. Una lobby contro il DDT umano.

Insomma, io ci provo a essere intellettuale, essere pecoreccio, essere fine, essere comunista, essere massone, essere cattolico, essere bravo papà che frequenta gli altri papà, essere diessino, ruffiano, paraculo, tecnologico, naturalistico e biologico, arrivista, alternativo, estremista, apocalittico, integrato, qualunquista, coerente; perfino a parlare di calcio (argh). Che fra un pò magari provo anche a essere gay.

Ma è inutile. O non ci riesco o non mi vogliono.

Stellone???

Ieri sul Brennero due treni si sono scontrati. Raccontano i quotidiani che su uno dei due convogli era presente una sostanza tossica - simile a quella che causò il disastro di Bhopal in India - che avrebbe potuto provocare un grave incidente ecologico e forse umanitario. La sostenza non era segnalata e i soccorritori non ne conoscevano l'esistenza.

Il responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso dice che "se non c'è stato il botto è perché uno stellone ci ha protetto".

Ma vi rendete conto? Uno "stellone"... La variante astronomica dello Spirito Santo.

Un mio conoscente, perito nei processi per incidenti sul lavoro, sosteneva in base alla propria esperienza che TUTTI gli incidenti sul lavoro sono evitabili. Basta prendere le dovute precauzioni, ovvero rispettare le norme di sicurezza.
Forse in manera un pò radicale, il perito esperto non contemplava la sfortuna.

Qui ci parlano di "stellone"...

Per pietà delle nostre istituzioni, speriamo che sia una montatura giornalistica e che il treno trasportasse solo polvere di bicarbonato.

13 dicembre 2006

Intellettuali e coerenza

Interessante dibattito tra teste pensanti e intelligenze scomode su coerenza e diritti d'autore in un recente post su Satisfiction di Gian Paolo Serino. L'argomento è il collettivo di scrittori Wu Ming che, pur avendo spesso pubblicato libri sul copyleft, si fa pubblicare da noti editori ed esige i dovuti diritti d'autore laddove ci sia scopo commerciale.
Io non ci vedo nulla di male, ma la cosa non piace a tutti.
Con la partecipazione straordinaria di un caustico Massimo Del Papa.

Nineteensixtyfive


1965 ca.

02 dicembre 2006

Compagni d'autostrada

A volte è usurante questo rovistare continuo negli scaffali audio digitali alla ricerca di un suono nuovo che faccia drizzare le orecchie e battere il cuore.

A volte ci si sente un po’ stanchi di ravanare nel baule della memoria sonora degli Anni ‘Anta in cerca di emozioni legate al passato.

E allora fa molto piacere scoprire un disco ascoltato per caso, uscito nel 2006, che subito mi ha colpito e frequenta ora assiduo le mie playlist settimanali.

Non credo sia perché Tom Petty con quel suo viso lungo lungo e biondissimo mi è sempre stato simpatico. Il fatto è che questo Highway Companion, con il suo rock chitarristico limpido e discreto, un pò blues, un pò dylaniano, è piacevole dall’inizio alla fine, e fa battere il piede.
Vabbé, la copertina è imbarazzante, tuttavia non vedo l’ora di infilarlo nel lettore CD dell’auto perché deve proprio suonare bene on the road, non solo perché così promette il titolo.