25 agosto 2008

Il Carmine

Lo ammetto. Genovese di nascita, non conoscevo il Carmine.

E’ un quartiere antico e centrale, che fa da frontiera tra i vicoli a mare e i quartieri residenziali della zona a monte a ovest di Castelletto. Il suo nome è sempre stato legato alla omonima chiesa, ingiustamente celebre per lo spaccio che di fronte si consuma(va).

Il Carmine (qui il mio breve tour fotografico) è in realtà un piccolo incantato paese a sé, dove l’atmosfera è quella del borgo antico, dove il muro scrostato convive con i panni colorati e con i ciottoli della creusa e dove i portoni delle abitazioni sembrano portoni di antichi monasteri.

Chi non vorrebbe vivere in Vico della Fragola o in Vico dello Zucchero, uscire di casa e svoltare in Vico del Cioccolatte? Nomi antichi di vie in cui evidentemente era possibile mercanteggiare questa marce allora preziosa ed esotica, non a caso molte intersencantesi con Via del Valore.

Piazza S. Bartolomeo dell’Olivella, con due olivi luccicanti a far da guardiani al portone della vecchia chiesa dimenticata, dove staziona la cuccia vuota di un improbabile “cane di quartiere” e dove, con occhio un po’ indiscreto, si può osservare dentro alla vita delle persone, immaginare (o sognare) il loro ordine lindo.

Ma il culmine del quartiere è Piazzetta della Giuggiola. Una minuscola piazza pedonale e senza uscita abbarbicata in cima ad una piccola collina, che piazza non è, ma cortile, corte.

Appena arrivato, una assolata domenica d’estate prima di pranzo, si acoltava il suono delle radio uscire dalle finestre e una ragazza acompagnava intonata Eppure soffia di Pierangelo Bertoli. Nelle altre vie si ascoltava Gigggi, Shakira, Mina, addirittura i Pearl Jam.
Bertoli era uno strano cantautore rock di sinistra, oggi inattuale e non ancora riscoperto dai revival ciclici. E bene echeggiava in questa piazza solitaria e fuori dal tempo. Ricordava una Genova viva e combattiva.

Mi sono seduto e ho ascoltato la canzone fino alla fine, sperando senza speranza di intravedere la giovane, che ho immaginato e tuttora immagino molto bella.

P.S. Per chi come me non si ricorda come è fatta una giuggiola, eccone un disegno.

5 commenti:

Elsa ha detto...

non conoscevo la Città per come l'hai mostrata tu.
Mi han sempre portata a vedere le solite cose...
Con quei particolari da te descritti la si assapora con occhi diversi...
sia di Cesare quel che lo è !!!
Elsa

Arimondi ha detto...

D'altra parte mi pare che tu abiti in un'isola che io conosco poco ma appare bellissima dal tuo blog. Una bella fortuna.

Andrea Sessarego ha detto...

Sai che anch'io non conosco il Carmine? Ora che ho visto il tuo tour su Picasa, mi metto il Tuttocittà in borsa e vado a perdermi nei prossimi giorni.

4 dogs records ha detto...

Bellissime foto (come al solito del resto)e quartiere che tutta Italia ci invidia ( parlo del centro storico of course).Ho visto giapponesi rimanere a bocca aperta percorrendo il Molo o il carmine, lì trovi la vera essenza di Genova.
P.S.Devo dire che Pierangelo Bertoli manca veramente tanto, lo avrei visto volentieri in un duetto con i Gang.

Arimondi ha detto...

Ciao PD,

grazie davvero per l'apprezzamento.

Ieri ho visto (in TV) l'MTV day a Genova e devo dire che mi sarebbe piaciuto assai vedere apparire dal buio la tua chiatta punk...
Alla prossima.