02 gennaio 2008

2008 e bloggers in their twenties

Fine anno. C'è tempo per le playlist.
Per i propositi no, perché non li ho ancora espressi tra me e me e non è detto che lo faccia.





Ma c'è una cosa che salta agli occhi in questo fine anno e di cui mi piace scrivere.
Il cerchio di chi scrive "in sintonia" (parola troppo grande forse?) si è allargato e si allarga guarda caso ai ventenni.
Londoncallingste e Madison Fallen si leggono spesso qua e là ed è assai godibile leggerli. Non credo sia solo la passione per un periodo musicale a noi caro, i primi anni Ottanta, che crea legami.
E' la grana delle sensazioni espresse.

Vivono desideri e inquietudini simili alle mie (nostre?) di quarantenne e sono al contempo più inesperti (quante sensazioni simili già vissute, risolte, non risolte...) e un pò più saggi (svestiti delle ideologie, molto più pragmatici) e anche più freschi ( almeno mi piace immaginarli così, anche sui gusti musicali).

I trentenni ce li siamo quasi persi per strada?
Un pò lo si sa, lo si dice in giro da tempo. Se non è vero, alzino la mano che mi rimangio l'affermazione.

Scusate la sociologia spicciola, forse il paternalismo, lo so che odiate tutti le generalizzazioni e anche io detesto i "volemosse bbene", tuttavia quello che ho scritto mi pare un dato di fatto.
E per sdrammatizzare e mantenere il mio (dicono) proverbiale cinismo cito una citazione di Londoncallingste: "odiami e tagliami le mani che prima o poi ti rubo i sentimenti buoni".

Buon anno a voi lettori.

6 commenti:

listener-mgneros ha detto...

straight to hell boys...straight to hell...

Anonimo ha detto...

rispondo con un post sul mio blog.
sarei troppo prolisso.

Franco Zaio ha detto...

Anche io sono impressionato da questa curiosa sintonia con esponenti di una generazione diversa dalla nostra. Piacevolmente impressionato, però.
Viva i blog, e certi bloggers!

darkste ha detto...

uhm lacrima....
non credo nelle generazioni, tantomeno credo alle età diverse. l'età che conta é mentale non anagrafica. E' età di cuore. Però devo ammettere che io con i quasi quarantenni / quarantenni mi ci trovo bene. Idee abbastanza chiare, sogni ancora da schiudere, e soprattutto un passato (gli anni 80) che BRUCIA BRUCIA E BRUCIA dentro il petto.... i 30enni...? se ne salvano pochi. Cresciuti nella generazione dei 90... con il burberry... le tods e le polo ralph laurenh da fighettari. Cresciuti almeno dalle mie parti con il sesso facile (te la do solo se mi guardi per facile intendo facile da guadagnare ...mio padre si faceva 12 km in bicicletta per abbracciare mia madre ed ha aspettato sette lunghi anni prima di amarla fisicamente) e SOPRATTUTTO i SOLDI FACILI. quella merda di soldi facili. Io li odio quelli dei soldi facili. I soldi ti ammazzano anche la testa.

Arimondi. I ventenni (ormai per quanto mi riguarda 26enni) hanno stoffa. Quelli dell'80/81/82... hanno stoffa e voglia di credere che ci sia davvero QUALCOSA. Al di la' del denaro, al di la' del tempo, al di là della scaduta religione..al di là dell'appannata estetica. Mi metto il tacco 10, lo stivale nero, magari la minigonna e magari mi comporto anche come gli altri non vorrebbero. Ma brucio dentro.

Ecco cosa abbiamo in comune: non siamo ancora stanchi e mai lo saremo per BRUCIARE, seppur rischiando di farci del male.

Vi amo quarantenni che avete vissuto i miei amati anni 80. ;)

listener-mgneros ha detto...

Sinceramente le cose che hai scritto le ho sentite e lette spesso riguardo alla nostra generazione duranti i famosi anni 80...le scrivevano e le affermavano quelli che avevano 40 anni allora...mi sembra fosse Pavese che nel Mestiere di vivere sosteneva l'incapacità di ogni generazione ad accettare quella seguente e il disprezzo per quella che l'ha preceduto...il tutto nella malafede del non riuscire ad invecchiare serenamente...si ha nostalgia e invidia per ciò che non si è più?

Arimondi ha detto...

Mi piace questa cosa del fuoco dentro. E' molto urgente. Così come l'immagine del luna park degli Anni Novanta di Madison Fallen. Ho domande da porre e osservazioni da fare.
Nel frattempo, per non sbagliare, piuttosto gasato, oggi mi sono comprato "Post Punk - 1978-1984" di Simon Reynolds. Edizioni ISBN. Perché sia chiaro a tutti: dopo il 1983-1984, con l'affermazione del New Romantic e del synthpop e il lento decadere della New Wave, il rock andò in letargo e iniziarono gli Anni Novanta...