12 settembre 2007

Birdforgetting

Qualche mese fa scrissi di birdwatching e di come questa passione avesse coinvolto mio figlio dodicenne e di conseguenza tutta la famiglia, più volte allegramente lanciatasi in spedizioni mattutine con il gruppo dei birdwatchers torinesi sulla cima di brulle montagne o alla confluenza di fiumi padani. Libri acquistati, elenchi di nomi mandati a memoria, accessori a non finire (fischietti da richiamo, nidi, binocoli).


Ebbene, serva da indicazione a tutti i genitori illusi di aver ispirato ai figli nobili discipline: arrivò la preadolescenza, arrivò Microsoft Messenger, arrivò l’ahimé non più posticipabile cellulare (13 anni è già un piccolo record, mi dicono….), arrivò l’implacabile e soffice irruenza delle volitive compagne di scuola, lo schiamazzo pelurioso di compagni bulletti, e con tutte queste cose arrivò l’oblio dei birdwatching.

Ieri, alla domanda “ma che uccello era” la risposta era un sbrigativo “non so” con la mano già in tasca ad estrarre il cellulare per leggere l’mms appena giunto da chissà quale Valeria.

E tra qualche settimana con i compagni a vedere i Tokio Hotel in concerto (colpo al cuore della mia pur razionalissima dignità uditiva ed estetica)…

Forse, quando avrà 25 anni, ricorderà il nome di un paio di volatili come me, che fino a un anno fa conoscevo solo piccioni, canarini e gabbiani.

7 commenti:

Franco Zaio ha detto...

Un po' ci godo: svanisce quell'immagine di padre/figli ideali, intelligenti, sensibili e colti. I Tokyo Hotel! Dio mio! Peccato che adesso i figli diventeranno dei marziani che si allontanano, non li cpisci e ti stanno un po' sulle balle pure. E noi padri responsabili ci sentiremo più soli, e inutili.

Franco Zaio ha detto...

Non volevo essere polemico. Solo che ho invidiato spesso il tuo aplomb nell'essere/fare il padre. Io sono un'anima in pena. FZ

Arimondi ha detto...

Non ho colto alcuna polemica infatti. Quello che esce da queste righe di solito è mediato dal tempo e da un tentativo di ragionamento. La realtà quotidiana dei rapporti con i figli è un'altra cosa... :-) Anche a me stanno sulle balle a volte. Soprattutto quando mi guardano con commiserazione e disprezzo dicendo: "Papà... sei vecchio!" :-)

Anonimo ha detto...

Noto che i tuoi "pezzi" somigliano sempre più (e mi fa piacere) all'amaca di Michele Serra.
Ora devi solo impegnarti un po' di più e pubblicarli con più assiduità.

A proposito di figli, io ho una figlia femmina di 10 anni (un misto di iperattività tecnologica alternata a sorprendente ingenuità infantile), la quale mi fa già vedere i "sorci verdi".
Non so se il motivo sono i dieci anni (l'inizio dell'adolescenza) o semplicemente perchè è una donna, e quindi instabile, nevrotica, sensibile, scontenta e cacacazzi.

Arimondi ha detto...

Ciao Micamale!
Beh, l'iperattività tecnologica sappiamo da chi l'ha presa.. e forse anche l'ingenuità infantile... Ah ah ah.
I dieci anni sono tosti.
Grazie per l'amaca. Mi accontenterei di sdraiarmici sopra.

b. ha detto...

va bene, mi arrendo, entro nel blog... leggere e non commentare mi fa sentire una guardona...
avete presente lo sguardo del figlio quattordicenne che, ascoltando Queen of the stone age, ti chiede, sorpreso come un entomologo di fronte a una farfalla nera e fucsia, ma davvero conosci Frank Zappa? e poi, con lo stesso candore ti dice, dopo aver portato a mangiare e dormire un paio di amici, "mà, tispiace nonfarelaspiritosachenontuttihannoiltuosensofiumor..." . Forse il fatto è che semplicemente dobbiamo pensare che è il gioco delle parti e che aver pogato a qualche concerto e indossato un giubbotto nero (ma l'aria da bravo ragazzo... non te ne liberi) non ci rendi diversi da stuoli di genitori esasperati, stanchi, a volte fantasiosi ma perlopiù noiosi ai quali giuravamo che non saremo mai assomigliati (hai le mutande pulite? guarda che se hai un incidente... ma porca miseria, come hai conciato il diario, ora basta coi simpson) e d'altro canto ci guardiamo allo specchio e fatichiamo a immedesimarci in quella tipa con i capelli grigi e rughette intorno agli occhi, che si ostina a indossare orecchini oversize, chiedendosi se per andare a parlare con i professori, forse è meglio non avere i jeans... ma chissenefrega, invece sì!
E poi ti ritrovi a commuoverti per il film della Guzzanti...
ma alla fine sapete cosa mi piace da impazzire... quando i miei figli la domenica mattina si fiondano nel lettone e ci si coccola un po' furtivamente e pazienza se poi quando si vestono gli fuoriescono i boxer dai calzoni...
b.

Arimondi ha detto...

Ciao b.! Penso che l'aver vissuto certe "trasgressioni" può aiutare a capirli ma certo non ti vaccina da tutto il resto. Se sono portati a porsi in opposizione ai genitori, lo faranno, magari diventando fans di Maria de Filippi, o iscrivendosi ad un gruppo di ultras milanisti/interisti o diventando seguaci di rock satanico e film horror. Poi, se tutto va, bene, "guariranno" o magari non "guariranno" e a loro piacerà così. A me in questi anni sembra di essere un timoniere che deve dare un assestamento alla barra ogni dieci minuti. Ma in fondo ciò vale per tutto, no? :-)
Comunque, Queens of the Stone Age, ti va alla grande! Se vuoi al prossimo concerto andiamo insieme!