19 novembre 2006

Occhi al cielo

Per chi come me ha avuto l'adolescenza (e il resto dell’esistenza) segnata nel bene e nel male dalla musica, in particolare dal rock, è sorprendente osservare un giovane preadolescente come mio figlio appassionarsi a qualcosa di non trasgressivo, che non manifesta rifiuto verso il "potere" degli adulti e che anzi, ha tutti i crismi del “corretto", dell’ecologico, incontestabilmente integrato: il Birdwatching

La musica servì per affermare che dentro di me c’era qualcosa di “altro” rispetto all’educazione che avevo ricevuto, che c’era un “individuo” dietro alla faccia di ragazzino brufoloso protetto dai genitori. Sono meccanismi molto noti. Con il rock, con il punk, con l’immagine di trasgressione che questa musica offriva, con la possibilità di farla, cominciai a frequentare il mondo là fuori, con l’illusione che fosse “cosa mia”.

Certo, l’adolescenza dei miei figli è ancora dietro l’angolo ed è facile immaginare che troveranno altri modi trasversali per esprimere la loro voglia di crescere e di esser unici opponendosi all’ordine genitoriale. Lo faranno sorprendendomi, sicuramente.

Viceversa oggi la certezza è che ancora una volta imparo qualcosa da loro, capaci di trasmettermi l’energia di una nuova scoperta, cristallina e pienamente condivisa.

Dopo una domenica passata insieme ai ragazzi di Torino Birdwatching, un gruppo di birder di età compresa tra i 16 e i 40 anni, rimango affascinato di fronte alla leggerezza e purezza di questa attività, che mette in pratica il rispetto per la terra (e l’aria), non ha controindicazioni (neanche l’influenza aviaria, visto che si chiama birdwatching e non birdtouching), non protesta rumorosamente contro alcuno, non sfodera buffe masse muscolari né debordanti tanga con tatuaggio su natica, non pretende di vincere alcunché e invece si diletta nel produrre dettagliati elenchi di avvistamento, gioisce per la visione di tre Pivieri Dorati e per l’inaspettato passaggio di centinaia di gru a causa dell’improvviso abbassamento della temperatura del 1 Novembre scorso (foto © Mario Bocchi).

Io che non so distinguere un fringuello da un passero, mi ritrovo a inchiodare l’auto in mezzo alla statale all’urlo di mio figlio che annuncia che sul fiume parallelo alla strada è apparsa una Nycticorax nycticorax, cioè un Nitticora, cioè una specie di airone tozzo e un po’ gobbo.

Ma spesso sono ricompensato con visioni di questo tipo.

Giorni fa parlavo con un amico che sosteneva che per un adolescente oggi fare birdwatching può facilmente essere più trasgressivo della frequentazione del rock. Come se la Natura fosse molto più cool del ormai classico sex, drugs & rock’n’roll.

L’argomento è stimolante e apre un discorso molto ampio sulla capacità oggi da parte della musica di colpire la fantasia delle nuove generazioni. Ma di questo magari vi ammorbo un’altra volta.

Per quanto riguarda il mio piccolo, per distinguersi dal babbo rocker eterno adolescente potrebbe sempre rischiare di diventare un seguace del Twitching, versione competitiva, un po’ fanatica ed estrema del birdwatching.

A me non resta fargli ascoltare Surfin' Bird dei Cramps, sperando in un rigurgito di “sana” e sonica ribellione adolescenziale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire di mio figlio che si rifà il letto prima di andare a scuola ascoltando Grieg? Siamo dei genitori MOLTO diversi (e non dico migliori) dai nostri. I nostri figli non hanno molto a cui ribellarsi, a meno di mettersi in politica. Io asseconderò ogni loro passione/inclinazione: i miei non mi hanno mai comprato uno strumento musicale, per dire. Buon per loro: probabilmente avranno un'adolescenza più serena della nostra. Ciao, ci vediamo venerdì alla Riunione SIP
PS Hai sentito Matteo?

Franco Zaio ha detto...

Ti risparmio per venerdì le battutacce sul birdwatching. Mi limito a dire che anche io ho fatto molto birdwatching, fra i 14 e i 18 anni, però. :-)))