27 novembre 2006

Corsia preferenziale e sentimentale

Ci sono canzoni che ti capitano tra capo e collo, anzi direttamente sul timpano, mentre pratichi lo shuffle tornando a casa, tra Afterhours e Attacchi Frontali

(Strano, solo musica italiana nel mix casuale di stasera)

Canzoni che non sapevi esistessero, nascoste dentro al CD regalato da una persona cara e che per uno strano incrociarsi di priorità e di mancanza di tempo non avevi mai ascoltato.

Una di queste canzoni è Gildo di Giorgio Gaber, scoperta stasera all'uscita della metro.

Canzoni che ti piombano in una realtà che avevi rimosso ma che non hai dimenticato, canzoni che ti fanno rivedere volti lontani, che hanno nomi ma non cognomi. Remo.

Volti legati a qualcosa di molto fisico e la cui memoria fa male, ma fa anche sorridere. Perché adesso che ne sei fuori, sai che grazie a loro forse hai imparato anche a “saltare il piano”.