11 maggio 2008

Ari's back

Visto che avete avuto pazienza, mo' beccatevi questo.
Milano, Palalido, 16/02/1980, The Ramones Live
(Franco, sei contento? Non sono riuscito ad individuarti tra il pubblico però...)


Di queste foto amo tutto. Sicuramente perché c'ero e le ho scattate. Sicuramente perché ero molto giovane e a bocca aperta (con la macchina fotografica in mano però). Per i colori ormai un po' sbiaditi, per le pose straordinarie di Johnny, Joey e Dee Dee, per il fumo del Palalido (vedi sotto), per il rombo di adrenalina immediatamente successivo al "one-two-three-four", per i Chelsea che fecero da supporto, perché avevo appena provato l'ebbrezza della sala prove in Vico San Bernardino, per il cumulo di chiodi (che io mai indossai) ammassati sotto il palco (vedi sotto).

Ma soprattutto per il pubblico. Perché si percepisce una furia ribollente nel pubblico. Una incazzatura esplosiva.
Non erano anni belli. C'era molta tensione (diversa dalla tensione di oggi) ed a un concerto punk questo ci stava molto bene.

Gabba Gabba Hey

Chiodi al Palalido, nel fumo


L'unico concerto degno di questo nome in quegli anni (1979) era stata Patti Smith a Bologna e Firenze. I Ramones - se non ricordo male - erano stati i primi ad accettare di tornare a suonare in Italia dopo che gli autonomi autoriduzionisti avevano bruciato il palco a Lou Reed qualche anno prima (1975?) e che tutte le agenzie di concerti si rifiutavano di portare gli spettacoli nel nostro paese.
Non a caso quella sera al Palalido c'erano anche parecchi fricchettoni.
Forse anche questo contribuiva ad alimentare una tensione più acuta. Si percepiva un "antagonismo musicale". Loro ci guardavano con disprezzo e stupore, ridendo della pochezza strumentale dei Ramones, dimenticando però che che ciò che contava (come sempre nel rock'n'roll) era l'attitudine. Noi li guardavamo già come dei vecchi rottami patetici.


Foto © Arimondi

12 commenti:

leorso ha detto...

Piacevolmente senza parole, con un malinconico sorriso e la promessa di non mollare mai.

Gabba Gabba Hey

Anonimo ha detto...

brividi..

listener-mgneros ha detto...

fuck & die

darkste ha detto...

BOIA!!!!!!!!!!!!!!

listener-mgneros ha detto...

specifica...
Fuck & die...era quello che pensavo allora rispetto ha tutti i freak e i superpoliticizzati degli anni 60 e 70....al loro modo di proporre e imporre i loro fottuti dogmi e i loro "vivere"...quello che mi ha portato verso il punk la new wave il dark era qualcosa che rompeva con quiei "comandamenti" e ribaltava un sistema "ecclesiastico" e inquisitorio...il loro o con noi o sei fascista.
Non li sopportavo allora..non li sopporto adesso, mischiati tra Veltroniani....o abbigliati da forzisti e da cattolici...
Fuck and die!

Franco Zaio ha detto...

Sicuro fossero i Chelsea? Io li vidi nel febbraio 1980 con UK Subs di supporto. Comunque: pelle d'oca, quelle foto. Io non ero nella bolgia: arrivato tardi, accompagnato dai genitori, tutto solo, ero in piccionaia, a bocca aperta, e i nervi scoperti. E' vero, si percepiva "tensione nell'aria". Saranno stati tempeste ormonali irrisolte :-)

Arimondi ha detto...

Hai ragione! Erano gli UK Subs. Chissà perché mi piaceva più ricordare "Right to work"...

Anonimo ha detto...

Arimondi...sei una piacevolissima scoperta. E Grazie davvero tanto

Andrea Sessarego ha detto...

Belle foto davvero, ed è giusto che i colori sbiadiscano, time fades away...

P.S. La chicca: pubblicità del Fernet Branca: DIGESTIMOLA!

Franco Zaio ha detto...

Ari, a giugno vengono a Genova David Thomas e John Foxx (vedi www.festivalpoesia.org). Do they ring your bell?

Arimondi ha detto...

E' una settimana che ho "Modern Dance" in cuffia (grazie a "Post-Punk. 1978-1984").
Magari!

Anonimo ha detto...

Non ho parole... avevo fatto 150 chilometri ed ero lì, con i capelli insaponati.
Grazie per le foto fratello.