16 ottobre 2007

Menti e nasi

Ci si accorgerà che il figlio è entrato propotentemente nell'adolescenza quando, vedendolo far capolino da dietro un angolo, non mostrerà più il viso angelico e tondo del bambino che conoscevate, ma una massa carnosa di mento e naso seguita subito dopo da una sequenza di spigoli degni di un'opera cubista astratta.

In pochi mesi, nasi e menti assumono dimensioni inaudite, con una crescita esponenziale quasi più rapida del numero di scarpa.

Il genitore passa ore a interrogarsi fino a dove porterà questa metamorfosi. Pur fieri del naso "importante", si invocano gli dei pagani affinché conservino ancora per qualche mese quel viso dalle fattezze innocenti, che faceva sentire ancora molto papà e poco padri.

E per ora non è apparso neppure un peluzzo nero sotto il naso...

4 commenti:

b. ha detto...

... e che dire invece di quando li becchi in bagno che si scrutano le gambe per verificare se i serici peletti castani delle gambe (o altri) stanno trasformandosi in orridi pelazzi duri e neri...
ma anche qui la domanda cruciale è: siamo o non siamo pronti alla trasformazione? siamo consapevoli che dietro ai primi brufoli spunteranno le prime vere contraddizioni? io cerco di concentrarmi su questo aspetto e scambio battute con gli amici... avete presente il comico vestito di bianco con la barba di Zelig... ma tu (vocina stridula) preferiresti che tuo figlio stesse sdraiato un po' zozzetto con maglietta del Che a sentire gli ACDC a tutto volume, oppure che diventasse un ultras della Sampdoria... o che diventasse un impeccabile carogna che fa soffrire le fidanzate?

e anch'io provo una piccola fitta al cuore vedendo questo (meraviglioso) processo irreversibile che li catapulterà tra gli adulti e cerco di fare scorta di baci, finché saranno accettati e accettabili...
b.

Arimondi ha detto...

Beata, che a te i baci li danno ancora. Ma alla Mamma si può...

Unknown ha detto...

Premesso che non sono padre naturale e non ho figli di secondo turno conseguenze del primo turno altrui… chiedo il permesso di postare sull’intrigante argomento con una lettera che ho indirizzato alla mia adorata nipotina Camilla (e ai suoi fratelli) in occasione dell’inizio dell’anno scolastico.

Ciao Camillina,
ho letto tutto il tuo diario, fantastico! ci sarebbero alcune cosette che non mi sono tanto chiare ma ti chiederò lumi quando ci vedremo.

Come sta andando questo inizio di anno scolastico? Sai, volevo raccontarti uno dei pochi ricordi che ho dei miei primi anni di liceo. Non posso dimenticare le parole del mio preside il primo giorno di liceo, ricordo che eravamo riuniti tutti nell'Aula Magna e lui ci disse "voi non siete qua per imparare la storia, ma per imparare a capirla ed interpretarla. E una volta interpretata la storia, sarete in grado di guardare al presente e al futuro e di capire cosa succede intorno a voi. Sarete in grado di discernere".
Trovo che sia una bellissima frase, da allora mi è entrata nella testolina e non se n'è più andata via. Ecco, discernere è la parola chiave di quella frase. Voi - così come anche io e i miei fratelli - siete fortunati perché avete una famiglia grande e bellissima. Non solo: la famiglia, la scuola, l'ambiente tutto che è intorno, ci insegnano a discernere. Ma anche (e forse soprattutto) tu, con le tue manine, i tuoi occhietti e le tue celluline cerebrali (che fra l'altro tanto -ine non sono, ce ne sono alcune che sono grosse 5 mm).
L'ultima volta che sono stato all'Ikea, qui a Milano, era una domenica mattina. Perché le famiglie portano i figli a pranzo all'Ikea e li lasciano giocare fra le palle colorate e non li portano al mare, in montagna o nelle piazze del centro o nei musei, come in Inghilterra, quando vedi tutti i bimbetti seduti per terra che disegnano? Perché il 90% dei genitori di bimbi piccoli che vedo alza poco o mai la voce con i figli? Perché li parcheggia davanti alla televisione?
A occhio e croce, la televisione e in generale il mondo dei media non cambieranno mai. Se possibile, peggioreranno.
Ecco, allora quello che ti volevo dire è che quella frase del mio preside e quella parola - discernere - fanno parte del mio "arsenale". Come delle armi che utilizzo per difendermi e che mi permettono di appassionarmi al Grande Fratello e all'Isola dei Famosi ma non li fanno entrare nelle mie cellulone cerebrali. Qualcuno dice che questa "E' una sfida alta, lunga, difficile", a tratti impossibile, aggiungo io. Perché nessuno mi dice che con questa ricetta tu non vorrai fare la velina. Ma almeno, in quel caso, avrò come nipotina una grandissima gnocca!

Buon anno scolastico a te, Ilaria e Niccolò.
Fil

Arimondi ha detto...

Grazie filippus per l'intima testimonianza. La prof. di Filosofia (che per altro era tipa pallosissima) ricordo che durante una delle prime lezioni ci disse che non bisognava mai smettere di indignarsi.

Sarà forse banale, ma critica ed indignazione sono un buon armamentario per la sopravvivenza attiva.