Già altre volte mi sono trovato ad ammirare e innamorarmi a prima vista di capolavori di questo tipo, anche se in altro ambito artistico, caratterizzati dall'essenzialità e dalla pulizia della creazione.
La memoria di questa statua, incontrata parecchi anni fa in un giardino botanico in Scozia, non mi ha mai abbandonato.
La incontrai prima del restauro. Era nascosta tra le felci e le piante tropicali di questa strana glasshouse a Glasgow, chiamata Kibble Palace. Era un pò annerita dal tempo e dall'umidità e aveva macchie verdi di muschio. Eppure mi colpi subito per la bianchezza, la grazia, la sensualità, la finezza del corpo, lo sguardo languido e ammiccante al tempo stesso.
Per la conturbante Bellezza, più da baccante che da elfo in verità.
Sono tornato altre volte, in anni successivi, a vederla.
Ora che è restaurata avrà perso un pò della sua natura selvaggia, ma appare ancora più bianca e splendente. Almeno da quanto traspare dalle foto di alcuni utenti di Flickr che mi hanno gentilmente concesso la riproduzione (qui a destra, la foto di Gertie).
Lo scultore è William Goscombe John (1860-1952).
2 commenti:
Caro Arimondi,non volevo "inquinare" il post in alto perché è bene, forse, lasciarne il primo commento all'autore. Penso che alla fine il bello della vita, e il difficile, sia riuscire a riconoscere e, difficilissimo, ad ammirare l'altro da sé. E' riflesso di una grande intelligenza emotiva. Complimenti.
ValentinaMorgana :-)
Sei troppo gentile Valentinamorgana.
Pallida consolazione per chi non ha un arte e un talento limitarsi ad osservare il bello che c'è nell'altro da sé.
Forse è un occupazione anche fin troppo diffusa oggi. Diventare "critici letterari" o "musicali" della vita e delle sue cose. Facile con un blog.
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