12 settembre 2009

Panem et circenses

Episodio di metà agosto.

Mattina ore nove. Mi arrampico sul piccolo villaggio greco che guarda il mare dalla montagne, per comprare il pane prodotto dall’ultimo forno a legna della regione.

L’anziano panettiere sessantacinquenne mi chiede che lingua parlo, esausto del mio vano gesticolare per descrivere del pane integrale.

“Inglese, Italiano…”

Alla parola “italiano” si illumina e comincia a ridere sguaiatamente, urlando a tutti i clienti in coda dietro di me: “Italianoooo, Berluscooooniii… Ragazza, belle, giovane… Grande Presidente Itaaalia… Presidente Europaaaa….”

Lo urla ammiccando furbetto al vegliardo grosso e ciccione vicino al banco, che mi si avvicina anche lui tutto eccitato, mi guarda negli occhi e, mimando il gesto inequivocabile dell’ombrello, mi fa, complice: “Berluscooooooni…. Cazzo duro…!!! (espressione che, non so perché, tutti i greci conoscono)”.

Il penettiere incalza: “Berluscoooni, Italiaano, maaffia, Presidente Europaaa… Elisabetta Queen (mimando una inequivocabile pecorina)… tutte donne Europa… (pecorina di nuovo)”

A quel punto non posso che fare l’ironico “Eh sì, vabbé, why not president of the world and Universe…”

“Sììììììììì…. Presidente Mondo, tutte donne belle fotti!!!”

Tento un ultimo timido “Yes… but Viagra…”

“Viaaagra… (sempre più forte) Berluscooooooooooooni! Presideeeeeeeeeente!”.

Dimenticavo di parlare ad un vispo ultra sessantenne…

La scena è penosa. La coda dietro di me è ormai lunga. Tutti gli uomini ghignano, le signore sorridono timidamente chinando il capo, non so se vergognandosi di me o dei loro uomini.Sorrido, abbozzo, sogghigno anche io (cliché dell’italiano macho da difendere), faccio il simpatico, pago e me ne vado.

Un tempo eravamo famosi all’estero solo per Paolo Rossi e Roberto Schillaci. Celebrità pallonare a cadenza quadriennale. Oggi abbiamo altre celebrità.

Pensavo di aver capito cosa dicono i commentatori quando sostengono che Berlusconi, come un imperatore romano, mantiene il potere offrendo alla gente panem et circenses, il minimo che serve a vivere dignitosamente unito allo svago e al divertimento delle sue TV.

Invece è più semplice: con lui a capo del governo, mentre vai a comprare il pane ti capitano queste penose scene da circo.

2 commenti:

Franco Zaio ha detto...

Io all'estero cerco sempre di non far capire che sono italiano, mi vergogno. Tu però potevi reagire e dire un secco I hate Berlusconi, please give me the bread (and fuck off - questo pensarlo).
Io all'estero cerco sempre di far capire che non tutti gli italiani et cetera. Per quanto possa servire.

mirko72 ha detto...

In questo sono uguale a FZ, quando sono all'estero fingo da provenire da Marte. E quando mi scambiano per uno del nord Europa non mi spiace affatto...

Mik