25 novembre 2008

Il diritto al lavoro

Forse suona presuntuoso e fuori luogo, ma c'è una cosa oggi che mi rende felice, un po' fiero di me e degna di essere l'oggetto di questo nuovo post, in questi tempi un po' complicati per me.

Sono riuscito ad assumere una persona che avrebbe perso il lavoro lunedì prossimo.

Intendiamoci, la persona serve al mio gruppo di lavoro ed è la conseguenza di un evento molto triste. Tuttavia, non è poco per i tempi e per il settore in cui lavoro.

E poi perché poi c'è sempre un bisogno assoluto di immaginare di ricostruire, soprattuttto quando il caso sembra accanirsi con la sua spietatezza.
Forse l'unica cosa che ha permesso la sopravvivenza del nostro genere nei milioni di anni: un incredibile spirito vitale e molta costanza.

6 commenti:

Franco Zaio ha detto...

Il gesto ti fa onore. Ti auguro solo di non dovertene pentire in futuro. Un mio amico in una posizione simile alla tua ha assunto, insegnato, delegato, fatto il democratico. Ora se lo stanno mangiando/buttando fuori, ed è in crisi nera. A volte essere generosi è autolesionistico, alla distanza.

listener-mgneros ha detto...

la prossima volta licenzia così avrai commenti benevoli e plausi. (non da me però, preferisco vedere gente che può pagrsi l'affitto di casa, well done Arimondi)

Franco Zaio ha detto...

Il mio era un commento benevolo, con un tocco di amarezza.

listener-mgneros ha detto...

beh immagino che quando non sei benevolo ritieni sia giusto che i dipendenti versino il loro stipendio direttamente al Datore di lavoro? ;o)

andrea sessarego ha detto...

Bravo Arimondi, in questi momenti bui il tuo è un gesto che non fà statistica, ma ha grande significato.
Questo sostituto non sarà mai come la persona di cui ha preso il posto, sarà meglio, sarà peggio, sarà diverso, comunque una persona che ha avuto una possibilità di migliorare la sua vita.

leorso ha detto...

Grande Ari aiutare e ridare dignità professionale a chi ne ha bisogno, quando è possibile è un gesto importamte di cui devui essere fiero.

Wilson