17 giugno 2012

Tris di Triennale

Tre ottimi motivi per andare alla Triennale di Milano in questi giorni.

- Mostra sul Kitsch a cura di Gillo Dorfles.
Il critico,  dopo averci istruito negli Anni Sessanta su quanto fosse dannoso esteticamente (e ideologicamente) il fenomeno del kitsch nella vita e nell'arte - senza poterne frenare neppure per un attimo lo strisciante avanzare-, a distanza di quarant'anni ammette abbastanza candidamente che siamo ormai immersi nel kitsch quanto un bimbo prima di nascere lo è nel liquido amniotico.
Insomma il kitsch è tra noi e probabilmente lo siamo anche un po' noi, senza forse accorgercene.
Mostra del kitsch nell'arte, ma anche collezione spassosa di oggetti kitsch da collezione.
Degni da citare l'estremo Rudy Van der Velde (vedi immagine a lato) e l'ironico Corrado Bonomi.

- Commovente poster murale contenente 44 foto di Grégoire Korganow intitolato Pere et fils. La semplicità di un padre e di un figlio che si abbracciano replicato quarantaquattro volte, con il sentimento paterno e filiale amplificati dalla intensità del ritratto.
Argomento non comune, trattato con grande sensibilità.

- Mostra fotografica di Ugo Mulas intolata Esposizioni. Dalle Biennali a Vitalità del Negativo.
La fortuna di essere stati nel posto giusto al momento giusto, con la macchina fotografica giusta ed un immenso talento artistico e comunicativo. Duchamp, Rauschenberg, Giacometti, Severini, Fontana solo per citare i più importanti, ma soprattutto la gente, la tanta gente che ammira l'opera d'arte esposta e che Mulas immortala con il suo bianco e nero sgranato.
Ammiro molto l'opera di Mulas, secondo me tra le massime espressioni del giornalismo fotografico degli Anni Sessanta e Settanta.

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