Per ogni bottiglietta in PET di Coca Cola da 50cl (costo 0.84€), ti viene regalato un brano musicale scaricabile da iTunes (costo ordinario 0.99€).
Invece di comprare files mi imbottisco la casa di bevande gassate e, con dieci bottigliette (8.4€), oltre alla dispensa piena ho quasi l’intero nuovo album dei Kaiser Chief gratis!
Mumble. Qualche pensierino.
Quello dell'uomo di marketing.
Due colossi commerciali si promuovono a vicenda (sinergia è la parola magica). Alla Coca Cola fa comodo la musica legata all’icona dell’Ipod (quanto di più trendy in questi mesi); alla Apple e ad iTunes fa più che comodo essere trainati dalla forza di penetrazione della bevanda gassata analcolica più famosa del mondo. Coca Cola venderà di più (oggi lo scaffale dei PET al supermercato era vuoto) mentre iTunes riceverà milioni di visite. Tra questi milioni, qualche migliaio comprerà presto l’iPod. Un affarone.
D’altra parte, il pensiero del musicista.
Pensiamo ad un artista di Gatteo a Mare, il cui brano presente su iTunes è stato scaricato il 12 marzo da un bevitore di Coca Cola di Bordighera.
Quanto tornerà delle tasce dell’autore, dell’interpete, del produttore che hanno realizzato quella canzone? E quando?
Ovvero, mi interesserebbe conoscere le condizioni economiche dell’accordo tra Coca Cola e Apple. La Coca Cola ha certamente un costo di materie prime e di mano d’opera, la bottiglia in sé ha un costo,
La domanda ha un senso non solo morale, ma anche economico perché sicuramente va ad incidere sulle royalties che spettano a chi ha composto, eseguito e prodotto quella canzone, il musicista di Gatteo a Mare e i suoi collaboratori.
Coca Coca e Apple attuano mega-sinergie su scala mondiale. Ma quanti decimi di Eurocent finiscono nelle tasche di quei molti piccoli musicisti che hanno "fatto" la musica e in definitiva permesso l’affare? Forse e sperabilmente le royalties vengono pagate comunque al lordo di questi omaggi, ma vorrei saperlo, averne conferma.
Infine, il pensiero del consumatore di Bordighera.
Quando ero adolescente spesso uscivo con lo scopo preciso (elaborato fin dal mattino) di andare a comprare un disco. Tornato casa, aprivo il frigo veloce come una saetta e se mi capitava tra le mani un Chinotto, una Lemonsoda o una Cola, questi erano piacevoli ma superflui accessori al sublime godimento dell’ascolto dell’album tanto desiderato. In verità se nel frigo ci fosse stata varichina, probabilmente sarebbe stata gradita anche quella.
Oggi , esco, vado al supermercato. Mi compro il solito package da sei bottiglie PET ricicabile con il quale mi riempirò la pancia di gas per tutta
Comunque stasera me la sono goduta. Mi sento un po’ gonfio, ma con otto bottigliette ho scaricato l’intero primo album dei Suicide. E domani, altre otto e mi scarico “Christ – The Bootleg” dei Crass! (Per inciso, entrambi reperibili su iTunes).
P.S.
Non sono sponsorizzato né da Coca Cola, né da Apple e, se non si è capito, non uso il peer-to- peer per scaricare la mia musica.
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